Di intelligenza artificiale (IA) oggi si parla sempre di più, essa pervade la nostra quotidianità e la nostra vita professionale, portando benefici, ma anche potenziali rischi. Nel febbraio 2023, è nato il gruppo di studio European Digital Education Hub “AI in Education” che ha discusso l’impatto dell’IA sull’istruzione. Il risultato di questo intenso lavoro è la creazione di sette rapporti informativi, quattro dei quali sono stati diffusi:
“Curricolo digitale o digitale nel curricolo? Sperimentazioni didattiche in una rete di scuole”
si svolgerà online il 28 giugno dalle 16.00 alle 19.00 ed è rivolto ai docenti di ogni ordine e grado; saranno presentate una sperimentazione ed i relativi risultati.
ISCRIZIONI SU SCUOLA FUTURA ID corso: 130910 Target: Scuola Infanzia e Primaria
ISCRIZIONI SU SCUOLA FUTURA ID corso: 130938 Target: Scuola Secondaria di Primo Grado
ISCRIZIONI SU SCUOLA FUTURA ID corso: 130939 Target: Scuola Secondaria di Secondo Grado
Il secondo workshop sul tema:
“Intelligenza Artificiale, aspetti giuridici, etici e didattici”
Si svolgerà online il 29 giugno dalle 16.00 alle 19 .00 ed è rivolto ai docenti di scuola di primo e secondo grado, ma anche a tutti coloro che sono interessati ad un tema così attuale
ISCRIZIONI SU SCUOLA FUTURA ID corso: 130830 Target: scuola secondaria di I e II grado
L’iniziativa “Programma il Futuro” ha l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell’informatica ed è sostenuta dal Ministero dell’Istruzione (all’epoca MIUR), in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica
Eni, partner “Filantropo” del progetto, sponsorizza una sfida speciale riservata agli studenti delle scuole superiori per stimolare la riflessione sulle relazioni che legano l’informatica al tema della diversità e dell’inclusione.
L’iniziativa “Informatica per la diversità e l’inclusione2023” prevede la partecipazione di tutti gli studenti frequentanti le scuole secondarie italiane di secondo grado, statali e paritarie, del territorio nazionale ed estero.
Possono partecipare all’iniziativa studenti singoli o a coppie, frequentanti la medesima scuola e dovrà essere indicato un docente di riferimento. Ogni studente (o coppia) potrà partecipare con un solo elaborato. Gli studenti che realizzeranno i migliori elaborati si aggiudicheranno uno stupendo drone programmabile e i loro docenti di riferimento un’utilissima tastiera pieghevole bluetooth per telefoni e tablet.
Qui sul sito vengono forniti gli ulteriori dettagli operativi e il link all’iscrizione. La scadenza per l’invio degli elaborati è il 31 luglio 2023.
Giovedì scorso, più di 40 ministri dell’istruzione si sono scambiati opinioni e piani politici su “istruzione e intelligenza artificiale generativa”, per valutare opportunità e rischi.
Le Nazioni Unite propongono una nuova tabella di marcia per tracciare un percorso digitale sicuro per tutti.
<L’IA generativa apre nuovi orizzonti e sfide per l’istruzione, ma dobbiamo agire con urgenza per garantire che le nuove tecnologie di intelligenza artificiale siano integrate nell’istruzione alle nostre condizioni>, ha affermato Stefania Giannini, vicedirettore generale per l’istruzione dell’UNESCO.
L’UNESCO sta sviluppando linee guida politiche sull’uso dell’IA generativa nell’istruzione e nella ricerca, nonché quadri di competenze di intelligenza artificiale per studenti e insegnanti per le classi.
Mancano pochi giorni alla Giornata Aperta sul web: a Roma il 6 maggio prossimo si festeggeranno i 20 anni della community “Porte aperte sul web”, un’occasione per condividere esperienze, pensieri e proposte sulla gestione dei siti scolastici, rinnovare servizi di supporto alle scuola sulla comunicazione web accessibile a scuola, attraverso l’uso di software e ambienti liberi e aperti.
Potete ancora iscrivervi attraverso la pagina dedicata
Sono aperte le iscrizioni per i nuovi corsi nell’ambito del Piano di formazione PNRR. Di seguito titoli e link alla pagina perle iscrizioni
Titolo corso: Oh, che bel castello (4.0) … / Ambienti tech per bimbi smart
ID corso: 124683
Il corso si svolgerà in modalità online.
Target: Scuola dell’infanzia, Scuola primaria
Link alla scheda corso per l’iscrizione: iscrizione
Titolo corso: Metodologie didattiche innovative area STEAM
ID corso: 124685
Il corso si svolgerà in modalità online.
Target: Scuola dell’infanzia, Scuola primaria
Link alla scheda corso per l’iscrizione: iscrizione
Titolo corso: Pensiero computazionale, coding e robotica (infanzia, primaria)
ID corso: 124677
Il corso si svolgerà in modalità online.
Target: Scuola dell’infanzia, Scuola primaria
Link alla scheda corso per l’iscrizione: Iscrizione
Titolo corso: Progettare un DigComp verticale d’istituto e tra scuole
ID corso: 124675
Il corso si svolgerà in modalità online.
Target: Scuola dell’infanzia, Scuola primaria, Scuola secondaria I grado, Scuola secondaria II grado, CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti)
Link alla scheda corso per l’iscrizione: iscrizione
Titolo corso: Digital citizenship e curricolo digitale- Percorsi digitali a scuola. Per un curricolo delle competenze
ID corso: 124680
Il corso si svolgerà in modalità online.
Target: Scuola primaria, Scuola sec. di Primo Grado
Link alla scheda corso per l’iscrizione: Iscrizione
Titolo corso: Affrontare e cogliere le sfide digitali in contesti didattici e comunicativi attraverso metodologie innovative
ID corso: 124681
Il corso si svolgerà in modalità online.
Target: Scuola secondaria I grado, Scuola secondaria II grado, CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti)
Link alla scheda corso per l’iscrizione: iscrizione
Titolo Corso: Laboratorio territoriale diffuso. Progettazione di un atelier digitale
ID corso: 124750
Il corso si svolgerà in modalità online.
Target: Scuola secondaria I grado, Scuola secondaria II grado,
il Liceo B. Cairoli di Vigevano, in qualità di scuola polo PNRR per la Transizione Digitale del personale scolastico, inizia dal mese di marzo la sua attività di promozione e organizzazione dei corsi legati alle tematica della Scuola 4.0 per i docenti.
Sono aperte le iscrizioni al primo corso, Dati, schede programmabili e Internet delle cose
ID corso: 122002
Il corso si svolgerà in modalità online.
Formatore: Paolicelli [Piersoft]
Target: Scuola secondaria I grado, Scuola secondaria II grado, Assistenti Tecnici, CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti)
La pratica del “ Lesson Study” nasce in Giappone nella seconda metà del 1800, come processo di formazione e sviluppo professionale dei docenti. Un team di insegnanti (in genere tre) progettano, pianificano una o più lezioni; un docente del gruppo tiene la lezione, gli altri osservano e prendono appunti su aspetti ritenuti peculiari (approccio didattico, scelte operate in base alle reazioni degli studenti, domande, interventi, atteggiamento della classe,…); in un secondo momento il team si trova per una riflessione comune anche con il supporto di esperti, per perfezionare i successivi interventi in classe. Le discussioni collaborative su strategie e approcci didattici adottati, aiutano a far emergere punti critici e punti di forza al fine di riprogettare le attività e renderle mirate alle specifiche esigenze delle classi. Le pratiche osservative sono integralmente realizzate all’interno della scuola e autogestite dal team di lavoro. il Lesson Study si è diffuso in Cina e in Occidente; da alcuni anni anche in Italia sono attive sperimentazioni in Emilia Romagna e in Piemonte, con ramificazioni in altre regioni d’Italia. Gruppi composti da ricercatori, docenti ed educatori, sperimentano metodologie d’insegnamento e apprendimento della matematica, trasposte culturalmente dal Lesson Study. Un ciclo di Lesson Study consiste nella: -progettazione comune di una lezione da parte di un gruppo di insegnanti -implementazione in classe da parte di un membro del gruppo e osservazione da parte degli altri -riflessione comune e revisione del progetto da parte del gruppo Nella pagina dedicata al Lesson Study, dal sito UNIMORE si legge <<Affrontare il LS significa accettare una sfida: –divenire coscienti delle proprie convinzioni / credenze culturali -imparare a osservarsi dall’esterno -smettere di pensare che ci sia un solo modo naturale (coerente con la natura umana a prescindere dal contesto) di insegnare-apprendere.>>
Il vero “prodotto” di un ciclo di Lesson Study è molto più di una semplice progettazione raffinata. Il team di docenti approfondisce la conoscenza dei contenuti disciplinari, del pensiero degli studenti e consolida il proprio impegno a lavorare insieme in un’ottica di sviluppo professionale. Alcune ricerche accademiche hanno mostrato un miglioramento delle competenze del docente nel proporre domande di approfondimento (verifiche orali) e un conseguente potenziamento delle capacità di risposta degli studenti [Fatma Cumhura Università Mus Alparslan, Bulent Guven Università di Trabzon ] Nello scorso novembre 2022 si è tenuto a Torino il convegno dal titolo “La formazione dei docenti di matematica tra continuità e innovazione: il Lesson Study“, presso presso il Dipartimento di Matematica “G. Peano” (To) in presenza e online. Durante il convegno, alcuni interventi hanno chiarito il quadro teorico del “Lesson study”, quindi sono state presentate esperienze sia dal punto di vista didattico che della ricerca, da parte di docenti, ricercatrici e ricercatori. Qui il Link alla cartella condivisa che contiene i materiali del convegno
Pratiche osservative e “Pineapple charts”
In America è abbastanza diffusa la pratica osservativa grazie ai “Pineapple charts”: non si tratta di “Lesson Study”, ma di un modo molto più informale di scambio di esperienze in azione, tra docenti.
Un Pineapple Chart è una tabella che consente agli insegnanti di invitarsi a vicenda nelle loro classi per l’osservazione informale. La tabella è allestita in un luogo frequentato quotidianamente: dagli insegnanti, Su di essa un docente “comunica” quando e in quale classe terrà una certa lezione che ritiene interessante anche per i colleghi: un laboratorio di scienze, una simulazione di fisica, un laboratorio di scrittura o lettura ad alta voce, l’uso di una app per uno specifico contenuto disciplinare, …….
Perché la tabella è chiamata grafico ad ananas?
In alcune tradizioni, l’ananas è diventato il simbolo dell’ospitalità, che è proprio ciò a cui si ispira la pratica didattica: un modo per gli insegnanti di essere ospitali nelle loro classi.
Le esperienze in questo senso sono più che positive: gli insegnanti che assistono tendono a implementare innovazione più rapidamente e ad applicare strategie attive nelle loro classi.
Segnaliamo la pubblicazione del 24 febbraio scorso di un libro molto interessante per chi è curioso e vuole documentarsi su alcuni aspetti dell’intelligenza artificiale (IA) :
NELLO CRISTIANINI
La scorciatoia, Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano, Il Mulino
L’autore, laureato in fisica a Trieste è docente di Intelligenza Artificiale presso l’università di Bath [Fonte Wikipedia].
Una breve descrizione tratta dalla controcopertina:
“Le nostre creature sono diverse da noi e talvolta più forti. Per poterci convivere dobbiamo imparare a conoscerle Vagliano curricula, concedono mutui, scelgono le notizie che leggiamo: le macchine intelligenti sono entrate nelle nostre vite, ma non sono come ce le aspettavamo. Fanno molte delle cose che volevamo, e anche qualcuna in più, ma non possiamo capirle o ragionare con loro, perché il loro comportamento è in realtà guidato da relazioni statistiche ricavate da quantità sovrumane di dati. Eppure possono essere in certi casi più potenti di noi: ci osservano continuamente, e prendono decisioni al nostro posto. E allora come incorporarle nella nostra società senza rischi ed effetti collaterali? Questo libro – rigoroso, pungente, originale nell’approccio – ci spiega come siamo arrivati sin qui, e indica il percorso che ci aspetta prima di poterci fidare di questi nuovi agenti «alieni». La tecnologia non basta, occorre un dialogo tra scienze naturali e umane: è il passaggio cruciale per una convivenza sicura con questa nuova forma di intelligenza. “
Buona lettura!
Immagine in evidenza Autore: rawpixel.com | Ringraziamenti: rawpixel.com
Da parecchi giorni sono diventati virali sui media i post e i video che trattano del tool di IA “ChatGPT” rilasciato il 30 novembre 2022 da OpenAI, un’azienda che ha come mission la ricerca sull’intelligenza artificiale. Si tratta di un modello di linguaggio che sfrutta il machine learnng, (un’area dell’intelligenza artificiale), per generare testo simulando l’intelligenza umana. ChatGPT è in grado di creare contenuti testuali quali saggi, articoli, test, può rispondere a domande specifiche con padronanza, oppure comunicare che in quel particolare campo non è in grado di fornire informazioni. E’ stato addestrato con una quantità enorme di dati da internet, aggiornati per ora al 2021. ChatGPT ha ricevuto in pasto milioni e milioni di informazioni, ha creato correlazioni fra milioni di variabili, impensabili per l’intelligenza umana ed è diventato un potente strumento di conoscenza. Se provate a collegarvi al sito https://openai.com/blog/chatgpt/ difficilmente vi riuscirà la prima volta a causa della quantità di accessi: in pochi giorni un milione gli account creati e tantissime le richieste inviate.
Per esempio ho posto la domanda “Quale sarà l’uso dell’Intelligenza artificiale in futuro?”
ecco la risposta ricevuta
Ci si rende subito conto che per ottenere risposte articolate e precise, è necessario porre buone e specifiche domande. Solo prompt (così vengono chiamate le domande) mirati, formulati in linguaggio rigoroso producono risposte articolate e accurate. Ma non sempre le risposte sono completamente corrette, perciò è comunque indispensabile verificare l’attendibilità delle fonti.
Il chatbot viene già massicciamente usato dalla stampa per creare articoli che poi vengono migliorati, ma anche i programmatori lo interrogano per avere parti di codice. Molte sono le preoccupazioni che un tale strumento genera, specialmente in campo educativo/formativo: i docenti temono che gli studenti possano presentare compiti quali un saggio, una relazione su di un libro, un algoritmo creati dal chatbot; alcune università americane ne hanno già vietato l’uso in quanto i normali tool antiplagio non rilevano plagi. Non è però il divieto che fermerà gli studenti, ma un cambiamento di approccio didattico. Diventa fondamentale insegnare a fare buone domande, a verificare l’attendibilità delle fonti.
Come le tecnologie di cui disponiamo già da anni vanno integrate in modo intelligente e costruttivo nella didattica, così l’intelligenza artificiale deve diventare uno strumento presente nella cassetta degli attrezzi del docente per sviluppare sicure capacità critiche e rielaborative.
Ecco alcune idee:
-gli studenti interrogano il chatbot, ponendo domande che contengono indicazioni precise di contesto, di contenuto, specificando il target cui è diretta la risposta
-far produrre dal chatbot interviste impossibili fra scienziati o artisti di varie epoche; gli studenti devono verificare la correttezza dei fatti riportati, integrare i dialoghi inserendo contributi personali
-chiedere agli studenti di rielaborare un testo prodotto dal chatbot cambiando registro
-far scrivere dal chatbot un episodio storico specificando un particolare punto di vista e chiedere agli studenti di riscriverlo, cambiando punto di vista
-far produrre dal chatbot pezzi di algoritmo e chiedere agli studenti di effettuare modifiche ed integrazioni
-utilizzarlo come ulteriore strumento per il recupero di conoscenze e abilità operative (tutoraggio personalizzato)
…..E solo la creatività può essere un limite